Al Pericolo Rideva Dritto in Faccia – Storia di Crazy G
9 Giugno 2014Si aggirava, fino a poco tempo fa, una scheggia impazzita sulla scena del Wrestling Italiano. Una scheggia che amava schizzare per il ring a tutta velocità, una scheggia che in esso si è conficcata, crescendo fino a diventarne parte.
Questa è la sua storia, la storia di un uomo che quelle corde e quel tappeto li ha nutriti con il suo sangue, con il suo sudore e con il suo impegno. Sto parlando, Tifosi Tricolori, di un uomo fuori dal comune. Amava definirsi pazzo, e gli si può solo dar ragione. Qualcuno ne ricorderà la tipica tuta arancio, qualcuno, di notte, ancora ne sogna l’inquietante viso pitturato di bianco e solcato da croci nere. Molti, infine, cercheranno di imitarne le leggendarie manovre spericolate con cui voi, Tifosi Tricolori, venivate tenuti con il fiato sospeso.
Una cosa è certa: non ci dimenticheremo dello squilibrato, sbandato, schizofrenico Crazy G.
Il primo wrestler nato in terra bresciana aveva un vizio: quando aveva un match, tendeva a dimenticarsi nello spogliatoio uno degli strumenti che ogni lottatore con un pelo di senno non manca mai di portare con sé: il senso del pericolo. Crazy G, tuttavia, non è mai stato famoso per essere una persona saggia e posata. Nessuno sano di mente, infatti, avrebbe compiuto quei voli, quelle acrobazie suicide che lo hanno contraddistinto fin dalla sua comparsa sui ring ICW. Indimenticabile, in questo senso, il tuffo da diversi metri che lo Schizzato Spaccateste ha fatto dopo che un infuriato Lothar, in occasione di ICW La Legge Del Più Forte 2006, lo aveva sollevato sopra la testa per poi scagliarlo fuori dal quadrato. Superfluo dire che anche il Duca delle Due Ruote ha avuto quanto gli spettava, nella fattispecie un ferro da stiro dritto sulla mascella che è valso a Crazy G la vittoria.
Non solo Lothar, a voler essere precisi, è caduto vittima dell’uso non proprio ortodosso che il più folle dei wrestler italiani faceva degli oggetti più disparati. Crazy G, infatti, è riconosciuto come uno dei maestri italiani del No Limits, lo stile di lotta che incorpora sedie, bastoni da kendo, puntine da disegno e qualsiasi arma improvvisata che la mente di un combattente possa suggerire. In questo genere di incontri Crazy G dava il meglio di sé scatenando sull’avversario la propria furia, una follia rabbiosa che poteva trovare in ogni spigolo aguzzo, in ogni oggetto che potesse essere brandito il più naturale degli sfoghi. Vittima preferita del pazzo bresciano è un lottatore a lui legato indissolubilmente: il Poeta della Violenza, Psycho Mike.
I due, infatti, sono legati da un rapporto di amore odio, una relazione che alterna solide alleanze a incendiarie rivalità. Se, infatti, Crazy G ha visto il proprio regno di primo Campione Italiano dei Pesi Leggeri terminare proprio per mano di Psycho Mike in un Falls Count Anywhere Match senza quartiere in occasione di ICW Total Destruction 2007, è altrettanto vero che La Lesione, il tag team che questa coppia di pazzi pericolosi ha formato poco dopo, è a tutt’oggi riconosciuta come uno dei migliori tandem nel panorama del Wrestling Tricolore, come testimonia l’alloro di Campioni di Coppia che la Lesione ha strappato dalle mani degli Eccellenti.
La Nascita della Lesione. Foto by Enrico Bertelli
Avversari e alleati, amici e nemici, Psycho Mike e Crazy G hanno combattuto, fianco a fianco e contrapposti, dando vita a contese dure e senza sconti, con uno stile rude e violento a tutt’oggi insuperato nel Wrestling Italiano. Chi, infatti, potrà mai dimenticare il loro ultimo, violentissimo scontro a Schio, in occasione di ICW DiscoSlam 2010?
Non sulla sola violenza, tuttavia, si fonda il contributo che Crazy G ha dato a ICW e alla disciplina nel nostro paese. Il polo di Brescia, infatti, è una delle palestre più attive di tutta la Federazione e più di un talento attualmente in forze alla rosa atleti della più grande delle realtà italiane è uscito dalla scuola dello Schizzato Spaccateste: l’odiato Onorevole Malacarne, il promettente Nick Lenders e Mark Fit, la next big thing del Wrestling Italiano. Tre lottatori che, come moltissimi altri, devono ringraziare Crazy G per il lavoro svolto, un impegno profuso lezione dopo lezione per trasmettere alle nuove generazioni un sapere raro e prezioso, un corpus di conoscenze che non si impara certo a scuola.
Crazy G tenta di sottomettere Chris Hero, allora CZW World Heavyweight Champion. Villacidro (Cagliari), 21/05/2006.
Sono proprio gli atleti del polo di Brescia a ringraziare di cuore il maestro che li ha accompagnati al ring:
“Penso che Crazy G sia, oltre che un grandissimo maestro, un grandissimo uomo che ha sempre avuto un amore profondo per il wrestling e per la ICW. Crazy G è colui che mi ha insegnato l’abc di questa disciplina e che mi ha insegnato che cosa significa la parola rispetto, oltre al fatto che per ottenerlo bisogna prima darlo, e mi ha pure insegnato che non bisogna mai arrendersi, anzi, bisogna sempre continuare ad allenarsi e non mollare mai. Avrei tanto voluto affrontarlo ma purtroppo è andata così. Tanto di quello che so su questa disciplina lo devo a lui e non smetterò mai di ringraziarlo.. Thank you Crazy!”
– Nick Lenders
“Crazy G? Un fantastico maestro che mi ha dato tutto quello che ora ha perso, mi ha sempre visto come un bambino che aveva voglia di fare, e sabato 24 maggio 2014, il giorno del suo ritiro, penso di avergli dato una grande soddisfazione: Crazy G il primo campione dei pesi leggeri e Mark Fit l’attuale Campione e possessore della Cintura che gli è appartenuta. Grazie Crazy, sei e rimarrai per sempre il maestro migliore al mondo.. Per sempre nel cuore!!!”
– Mark Fit
“Mi hai insegnato che un ciccione può volare, letteralmente. Non importava quanto fossi in sovrappeso o fuori forma, non importava che non avessi più vent’anni: nel wrestling, mi hai sempre detto, ci vuole testa, poi vedrai che sul ring ci sali. Eri troppo cocciuto per permettermi di mollare, e alla fine ce l’abbiamo fatta. Crazy, di tutto quello che mi hai insegnato, e credimi non mi hai insegnato poco, di tutte le lezioni che mi hai dato, quella che non scorderò mai è che i limiti esistono per un motivo, ed è quello di essere fatti a pezzi. Grazie maestro, grazie amico, dietro tutti i miei scherzi e le battute di spirito c’è il rispetto più profondo”.
– Onorevole Beniamino Malacarne
Il vostro umile scribacchino preferito ha gli occhi lucidi, Tifosi Tricolori, e dopo parole tanto sentite non resta granché da dire. Il 24 maggio 2014, davanti al pubblico della sua Brescia, Crazy G ha perso un match contro il più recente e promettente acquisto tra i suoi allievi: Il Falco Croato Chris Wilson che, proprio contro il suo maestro, ha spezzato la maledizione che lo voleva perdente in ogni match. La posta in gioco, tuttavia, era la carriera: a seguito di questa sconfitta, Crazy G dovrà ritirarsi dalla ICW.
Da tutti noi che in qualche modo facciamo parte del Wrestling Italiano va il nostro tributo, possa il nostro applauso riecheggiare per sempre nel cuore del più folle, pericoloso e inquietante wrestler che abbia mai calcato i ring tricolori.
So long man, it’s been a crazy, crazy ride.
Stefano Tevini